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I fondi comuni sono degli strumenti di investimento che gestiscono il denaro di molti risparmiatori e lo investono come un unico patrimonio in attività finanziarie disparate.
Generalmente i fondi comuni investono in azioni, obbligazioni e titoli di stato, ma in certi casi possono investire anche in immobili. I fondi sono suddivisi in tante parti unitarie, tecnicamente denominate quote, che garantiscono dei diritti ai loro possessori (risparmiatori).
I fondi comuni di investimento generalmente sono gestiti dalle società di gestione del risparmio (SGR). La stessa attività di investimento che viene svolta dalle SGR può essere anche svolta dalle società di investimento a capitale variabile (SICAV) o dalle società di investimento a capitale fisso (SICAF).
Ma quali sono i vantaggi che comporta un investimento in un fondo comune?
L’investitore che intende sottoscrivere fondi comuni deve però tenere in considerazione che questi non danno una garanzia di rendimento e una garanzia di integrità del capitale certa; inoltre, deve tenere in considerazione che la sottoscrizione dei fondi comuni di investimento comporta costi non indifferenti che nel lungo termine potrebbero andare a diminuire in maniera importante la redditività dell’investimento.
E' anche per questo che statisticamente ed empiricamente ha più senso posizionare i propri risparmi sugli ETF: i loro "cugini" più economici ed efficienti!
Dopo aver analizzato i possibili vantaggi e rischi dei fondi comuni, è necessario comprendere quali tipologie di fondi possono essere sottoscritti dall’investitore. Generalmente viene fatta una distinzione fondamentale tra fondi aperti e fondi chiusi.
Consentono all’investitore di sottoscrivere quote o chiederne il rimborso in qualsiasi momento. Prerogativa fondamentale di questa tipologia di fondi è la liquidità: essi devono essere liquidi in modo tale da garantire un rimborso immediato. Tra i fondi aperti molto importanti e conosciuti, possiamo ricordare, i fondi aperti armonizzati. Questi sono costituiti nei paesi dell’Unione Europea e seguono regole e criteri comuni volti a tutelare gli interessi dei risparmiatori. Alle autorità del Paese di origine è affidata la vigilanza sui fondi aperti armonizzati.
A seconda delle politiche di investimento che vengono scelte, i fondi comuni armonizzati possono essere così distinti:
Consentono all’investitore di sottoscrivere quote solamente nel periodo di offerta. I fondi chiusi, a differenza di quelli aperti, consentono all’investitore di ritirare il denaro investito solo a scadenze prefissate. Questa peculiarità consente ai fondi chiusi di comprare assets poco liquidi e con orizzonti temporali di lungo periodo (immobili, società non quotate…).
Prima di sottoscrivere i fondi è necessario informarsi e documentarsi nella misura più accurata possibile. È necessario leggere il key information document (KID) ed è fondamentale prestare molta attenzione alle caratteristiche chiave presenti in esso.
Per concludere, aggiungo che può essere fatta una ulteriore distinzione dei fondi comuni in funzione della loro tipologia di gestione. Esistono infatti fondi a gestione attiva e fondi a gestione passiva (ETF).
Mi auguro che questo articolo ti abbia aiutato a comprendere meglio le caratteristiche dei fondi di investimento in modo da comprenderne i punti di forza ma anche quelli di debolezza (prevalentemente riconducibili ai costi).
Se avessi dei fondi di investimento in portafoglio ma non sapessi i loro costi puoi verificarlo tramite l'analisi gratuita del portafoglio. Per comprendere di cosa si tratti leggi l'articolo: "diagnosi di portafoglio: cosa è e come dovrebbe essere fatta"!
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