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Negli ultimi anni si sta diffondendo sempre più la conoscenza di bitcoin e delle criptovalute. Non voglio trattare il bitcoin da un punto di vista tecnico, bensì valutare se ha senso o meno inserirlo in un portafoglio diversificato tramite appositi strumenti che ne replicano l’andamento.
Il bitcoin è una criptovaluta, una versione peer-to-peer di denaro elettronico che non necessita di un intermediario di fiducia per effettuare i pagamenti. Mediante la blockchain Bitcoin è quindi possibile trasferire denaro dal proprio wallet a quello della controparte, con sicurezza ed estrema facilità.
La differenza principale dell’adozione di bitcoin come mezzo di pagamento sta appunto nella disintermediazione del servizio: ad oggi per effettuare un pagamento è necessario il passaggio per un intermediario, sia esso una banca o una società di pagamenti, il quale approva la transazione ed è incaricato del trasferimento del denaro.
In data 28 aprile bitcoin aveva una capitalizzazione di mercato di circa 756 miliardi di dollari e un prezzo per bitcoin pari a 39.500$. Per fare un confronto, alla stessa data la capitalizzazione di mercato di Apple, azienda più grande del mondo per market cap, era di circa 2600 miliardi (circa 3,5x la capitalizzazione di bitcoin).
Il grafico che segue mostra l’andamento di bitcoin a partire dal 1 agosto 2011.
Con l’aumento del prezzo della criptovaluta è cresciuta anche l’attenzione nei suoi confronti: se nei primi anni dalla sua creazione bitcoin veniva etichettato come la moneta energivora o la moneta utilizzata per finanziare il terrorismo, oggi la percezione, complice l’aumento della consapevolezza e degli studi in materia da parte delle persone, è cambiata.
Sempre più istituzioni finanziarie stanno introducendo la possibilità di investire in strumenti che replicano l’andamento del prezzo del bitcoin, permettendo agli investitori un’esposizione diretta alla criptovaluta. Ma ha senso investirci? E soprattutto, ha senso investirci mediante strumenti che ne replicano l’andamento?
Tra i principali strumenti a disposizione dell’investitore per esporsi all’andamento del bitcoin ci sono gli ETN. Gli ETN (Exchange Trade Notes) “sono strumenti finanziari emessi a fronte dell'investimento diretto dell'emittente nel sottostante (diverso dalle commodities) o in contratti derivati sul medesimo”.
Gli ETN sono negoziati in borsa come le azioni e replicano la performance del bitcoin. Sono strumenti differenti dagli ETC i quali hanno come sottostante una materia prima. Tra i principali ETN che replicano l’andamento del bitcoin ci sono il VanEck Bitcoin ETN e il BTCetc - ETC Group Physical Bitcoin.
Il grafico che segue mostra l’andamento dei due strumenti nell’ultimo anno, da aprile 2021 ad aprile 2022.
Gli svantaggi sono riconducibili ai seguenti:
I vantaggi sono invece i seguenti:
L’investimento in bitcoin mediante ETN è svantaggioso per via dell’elevato costo e dell’illiquidità. Qualora un investitore volesse acquistare la criptovaluta sarebbe sicuramente più efficiente e meno costoso prediligere l’acquisto diretto per mezzo di un exchange autorizzato ed eventualmente sentire il proprio commercialista per le questioni fiscali.
Dal punto di vista della diversificazione di portafoglio, bitcoin a marzo 2022 ha raggiunto l’apice della propria correlazione a 90 giorni con lo S&P500 (0,49), evidenziando come al momento sia percepito dagli investitori come un risky asset, alla pari delle azioni.
Ciò significa che negli ultimi mesi il movimento di bitcoin è stato tendenzialmente come quello del principale indice azionario americano, facendo venire meno le logiche di diversificazione di portafoglio qualora un investitore avesse avuto in portafoglio sia uno strumento replicante lo S&P500 sia uno strumento replicante il bitcoin.
Il grafico che segue mostra l’andamento da inizio anno dello S&P e del bitcoin (in $), evidenziando la correlazione positiva esistente tra l’indice e la criptovaluta.
Il bitcoin e alcune criptovalute sono strumenti e progetti assolutamente interessanti. Investire in criptovalute solamente per tentare la fortuna, provare a fare un 1000% e speculare non ha senso. Allo stesso modo, investire in criptovalute mediante strumenti che ne replicano l’andamento potrebbe essere molto costoso per l’investitori, non andando di fatto a migliorare l’asset allocation del proprio portafoglio.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.
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