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Nella scorsa puntata ci siamo concentrati su un tipico strumento di risparmio scelto dagli italiani, il libretto postale. Oggi completiamo questo focus con un approfondimento su un prodotto di investimento molto caro ai nostri nonni: il Buono fruttifero postale.
Il Buono Postale è un prodotto di investimento, commercializzato in esclusiva da Poste Italiane Spa per l’emittente Cassa Deposito Prestiti. I Buoni sono strumenti finanziari ideali per impiegare i tuoi risparmi per un tempo medio-lungo ed ottenere un rendimento maggiore di quello che si otterrebbe lasciandoli sul Libretto. I Buoni sono disponibili in moltissime tipologie, che si alternano nel tempo in funzione degli scenari di mercato e della domanda da parte dei risparmiatori.
Le caratteristiche principale dei Buoni postali sono le seguenti:
Hanno dei vantaggi e degli svantaggi, vediamo quali.
I Pro principali sono:
I Contro principali sono:
Vediamo le proposte principali disponibili da Poste Italiane.
1) il lavoratore ora in pensione decide di ritirare tutto il capitale a 65 anni appena pensionato, in questo caso riceverà 63 761,80 euro, avendo così un guadagno di 13 761,80 euro dopo 25 anni di investimento;
2) il pensionato inizia a godersi la sua rendita vitalizia fornita dal Buono, con un assegno mensile netto di 413,84 euro con un totale di 180 rate previste, avendo cioè goduto fino a 80 anni di 74 491,20 euro di montante finale diluito nelle 180 rate.
Tenendo da parte il Buono Obiettivo 65, se si analizzano i rendimenti annui lordi forniti dagli altri Buoni disponibili si può notare che questi danno un rendimento reale negativo, se l’inflazione raggiunge il Target del 2%. Inoltre, il rendimento dei Buoni può essere in qualche modo confrontato o con un conto deposito o con un portafoglio obbligazionario ben diversificato, dove non c’è il rischio Paese e si ottengono migliori rendimenti annuali.
Potete cogliere la differenza importante nel risultato finale tra un Buono delle Poste o un conto deposito vincolato, che seppur avendo costi lievemente superiori, i rendimenti sono molto superiori e rende molto più appetibile questa scelta.
I nostri nonni compravano i Buoni postali perché garantivano rendimenti nominali anche del 10/12% tuttavia l’inflazione in quegli anni era del 15/20% su base annua, quindi già all’epoca i rendimenti reali erano negativi, come succede adesso in un’epoca di tassi bassi.
La seconda alternativa è di creare un portafoglio di investimento molto prudente con una bassa propensione al rischio, anche totalmente obbligazionario, ha permesso negli anni passati di avere buoni rendimenti abbassando il rischio tramite la diversificazione geografica e valutaria. Per esempio, l’indice Obbligazionario Globale negli ultimi 20 anni, dall’Aprile 2001 fino a Aprile 2021 una performance annualizzata del 5,73%, in tale modo se avessimo investito 10 mila euro semplicemente su questo indice in esattamente vent’anni si sarebbe raddoppiato il valore reale, ossia tenendo conto dell’inflazione annualizzata, se invece non si tiene conto di questa il valore nominale è tre volte l’investimento iniziale.
Concludendo, dati alla mano, sia gli investimenti dei nostri nonni sia gli investimenti odierni in buoni postali non sono considerabili la migliore scelta finanziaria possibile al giorno d’oggi. Anche i profili più moderati e con bassa tolleranza al rischio comunque si stanno assumendo dei rischi nascosti, già sopracitati come il rischio Paese. Andare oltre i propri bias mentali e abitudini di investimento non è semplice ma sono qui proprio per aiutarvi in questo percorso di educazione e di investimenti nei mercati finanziari. Non è facile orientarsi oggi nel mondo della finanza e per chi non è un esperto o appassionato serve una bussola con la quale poter navigare in questo mare molto mosso. Ecco, la figura del consulente finanziario è proprio quella della bussola che vi guida e aiuta sempre per raggiungere i vostri obiettivi finanziari nel vostro esclusivo interesse.
Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento.
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