Storie di grandi investitori: George Soros

Tempo di lettura: 5 min

George Soros è considerato come uno degli investitori di maggior successo della storia ma al tempo stesso anche uno dei più controversi. In questo articolo cercheremo di analizzare i momenti chiave della vita di questo investitore soffermandoci, in particolare, sulle dinamiche che hanno portato al tanto discusso successo.

Le origini

George Soros è nato a Budapest, in Ungheria il 12 agosto del 1930 in una famiglia ebrea. Soros sopravvisse all'occupazione nazista dell'Ungheria e nel 1946 emigrò con la sua famiglia in Svizzera a causa del persistente antisemitismo post-bellico. Un anno dopo si trasferì nel Regno Unito dove poi si laureò alla London School of Economics con un master in filosofia. 

Dopo gli studi svolse diversi lavori: dal cameriere al venditore di souvenir. Solo nel 1954 si presentò l’opportunità di entrare in finanza grazie alla Singer & Friedlander Bank. L’approdo di Soros all’interno del mondo della finanza fu di basso profilo: Soros iniziò come dipendente ma, grazie al suo talento, scalò le posizioni fino al dipartimento di arbitraggio.

L’approdo a Wall Street

Il talento di Soros non passò inosservato e, su raccomandazione di un collega, presentò domanda per entrare nella società di brokeraggio F.M. Mayer negli Stati Uniti. La domanda fu accettata e gli permise di fare il grande salto a New York nel 1956. Qui Soros si specializzò nell’arbitraggio oltre che all’analisi del mercato azionario europeo (in rampa di lancio per il boom post Seconda guerra mondiale).

Tre anni dopo, Soros passò alla Wertheim & Co dove, oltre a rimanere analista per il mercato del vecchio continente, si focalizzò ad elaborare la cosiddetta “Teoria della Riflessività” dei mercati al fine di spiegare le motivazioni dietro alle fluttuazioni di mercato.

Nel 1963 viene assunto dalla Arnhold & S. Bleichroeder nel ruolo di vicepresidente, in coincidenza di un cambiamento nella normativa statunitense in cui venivano applicate limitazioni alla negoziazione di azioni europee.

Nel 1969 diede vita al suo primo hedge fund “Double Eagle” in collaborazione con la Arnhold & S. Bleichroeder. Soros ed il suo partner, Jim Rogers, avevano una quota di capitale proprio, da cui riscuotevano sia i loro rendimenti che una percentuale dei profitti complessivi del fondo. I profitti furono così elevati che un anno dopo poté creare il suo secondo fondo, il “Soros Fund Management”. Nel 1973 poi trasformò Double Eagle creando il noto Quantum Funds insieme a con cui sarebbe entrato nella storia un paio di decenni dopo.

Il “mercoledì nero”

Il 16 settembre 1992, George Soros tramite un’operazione speculativa entrò nella storia come colui che “distrusse la Banca Centrale Inglese”. 

Ma come?

La Bank of England (che ai tempi era meno indipendente dalle scelte governative) si rifiutava di aumentare i tassi d’interesse a livelli degli altri paesi europei e ciò spinse Soros a ritenere la sterlina sopravvalutata. Visti i tassi troppo bassi, infatti, le attività finanziarie denominate nella valuta d’oltremanica erano meno redditizie di quelle detenute dagli investitori in altre valute europee.

In altre parole, la scommessa di Soros dipendeva dal fatto che la sterlina era sopravvalutata e che il governo britannico alla fine sarebbe stato costretto a svalutarla. 

Soros iniziò ad acquistare marchi tedeschi e a vendere sterline, scommettendo che la sterlina avrebbe perso valore. Le scommesse di Soros diventarono sempre più grandi, al punto che la Bank of England fu costretta a intervenire nel mercato per sostenere la sua valuta.

La Bank of England alzò i tassi di interesse al 15%, ma ciò non ha fatto molto per fermare la caduta della sterlina sotto costante pressione. Per il resto della giornata i tassi di interesse vennero spostati 3 volte, per poi assestarsi al 12%. Quel giorno il governo britannico spese complessivamente 29 miliardi di dollari nel tentativo di rallentare la scomparsa della propria valuta.

Nel Mercoledì Nero, la sterlina ha raggiunto il minimo storico rispetto al marco. La Bank of England fu costretta ad abbandonare l’Exchange Rate Mechanism (gli accordi europei per ridurre la variabilità del tasso di cambio tra le valute dell'Unione europea) e a consentire alla sterlina di fluttuare liberamente. Ciò causò un ulteriore calo della sterlina e Soros realizzò un profitto stimato di 1 miliardo di dollari

Un attacco analogo avvenne anche nei confronti della lira italiana. L’Italia indebolita dalle pesanti politiche assistenzialistiche intraprese nei decenni precedenti, subì una svalutazione di circa il 7%. La Borsa di Milano crollò (-5% dell'indice a fine giornata), perdendo circa 6700 miliardi di lire (circa 3,35 miliardi di euro) in una sola giornata. 

Stile di Investimento 

L’approccio di Soros ai mercati finanziari è un mix di analisi, intuizione e capacità di adattamento alle dinamiche in evoluzione dei mercati

Soros è noto per la sua notevole competenza nell'analisi macroeconomica. Utilizza la sua comprensione delle dinamiche economiche globali per individuare inefficienze di mercato e opportunità di investimento.

Un elemento chiave nello stile di investimento di Soros è il ruolo dell'istinto. Come dice lui stesso, non si limita infatti a seguire modelli puramente analitici, ma ascolta anche il suo istinto e le sue sensazioni fisiche. Si dice che nel prendere decisioni di investimento si basi anche su specifici fattori come il mal di testa o il mal di schiena.

Una delle caratteristiche distintive dell'operatività di Soros sono le operazioni speculative. Tramite manovre di mercato di notevole dimensione (come lo short selling, ovvero vendita allo scoperto), sfruttando le sue importanti risorse finanziarie, cerca di influenzare l’andamento dei mercati. 

Due elementi teorici distintivi che caratterizzano lo stile di investimento di George Soros sono:

  1. Riflessività: ha introdotto il concetto di "riflessività" nella sua strategia di investimento. Questo approccio implica che i prezzi degli asset non riflettono solo informazioni oggettive, ma sono influenzati anche dalle percezioni e dalle convinzioni degli investitori. Soros sfrutta il feedback del mercato per cercare di capire come questo valuti gli asset.
  2. Metodo Scientifico: sviluppa una strategia iniziando con investimenti più piccoli al fine testare le sue teorie. Se la teoria sembra confermarsi con l'andamento del mercato, aumenta gradualmente le dimensioni delle sue posizioni di investimento. Al contrario, se la teoria è contraddetta, evita di aumentare gli investimenti. Questo approccio mira a massimizzare le opportunità di guadagno riducendo il rischio quando le previsioni non sono supportate dai fatti.

Il portafoglio del Soros Fund Management al 31/12/2023 in funzione delle sue principali posizioni vedeva Splunk Inc come principale partecipazione, seguida dall’ETF sul Russel 2000 (grafico 1). 

Grafico 1: Portafoglio Soros Fund Management

 Grafico 1: Portafoglio Soros Fund Management

Fonte: Elaborazione dati Hedgefollow.com (al 31/12/2023)

Conclusione

Dopo aver donato una parte della propria ricchezza in beneficenza, oggi il patrimonio di Soros risulta ammontare a circa 7.16 miliardi di $ rendendolo la 375° persona più ricca al mondo (secondo la classifica di Bloomberg).

Il nome di George Soros è un emblema ed una leggenda nel mondo della finanza e come qualsiasi personaggio iconico ha seguaci e detrattori. Alcuni lo etichettano come vile e ambizioso, mentre altri sostengono che abbia semplicemente colto le opportunità che ha visto.

Al di là delle polemiche, Soros è un importante filosofo ed economista. È inoltre un punto di riferimento per le valutazioni e previsioni in ambito economico-finanziario: non mancano sue considerazioni ed analisi sui principali fatti della cronaca monetaria. 

Infine, Soros è noto per la sua attività di filantropia. Basti pensare che in totale ha donato quasi la metà della sua fortuna a varie cause sociali, come il finanziamento di borse di studio in molte università di tutto il mondo. Soros è infine un noto sostenitore delle cause politiche progressiste e liberali statunitensi ed elargisce donazioni a tal fine attraverso la sua fondazione, la Open Society Foundations.

Qualsiasi sia l'impressione che la figura di George Soros suscita in ciascuna persona, è indubbiamente un punto di riferimento di Wall Street e del mondo finanziario in generale.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.

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Davide Berti, consulente finanziario

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Le basi degli investimenti

Prima di investire in qualsiasi modo è fondamentale conoscere i pilastri dell'investimento. Non bisogna fondare le proprie scelte su impressioni o percezioni date dal "sentito dire". Delle solide basi sono necessarie per poter decidere razionalmente come gestire e investire il proprio denaro e come influenzare profondamente il proprio futuro.

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Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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