Insider trading: cos’è e quali sono stati i casi più eclatanti della storia?

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Tempo di lettura: 5 min

Immaginiamo di avere un amico che lavora in una grande azienda quotata che ci dice privatamente che ha appena scoperto che la sua società sta per fare un grosso affare che farà salire il prezzo delle azioni. 

Se noi comprassimo le azioni di quell'azienda prima che la notizia sia resa pubblica potremmo guadagnare un sacco di soldi una volta questa informazione sarà diffusa. Fantastico, giusto?

Beh, non proprio; perché staremmo commettendo un reato! È come se stessimo barando, perché avremmo un vantaggio rispetto agli altri investitori che non sanno nulla di questo affare. Questa cosa è illegale e si chiama insider trading

Vediamo meglio di cosa si tratta.

Definizione

L'insider trading è un reato finanziario che si verifica quando una persona utilizza informazioni non pubbliche e privilegiate per negoziare titoli in borsa, al fine di ottenere un vantaggio ingiusto o un profitto. 

Più nello specifico un soggetto, essendo in possesso di informazioni in ragione di una sua specifica posizione:

  • acquista, vende o compie altre operazioni, per conto proprio o per conto di terzi, su strumenti finanziari utilizzando tali informazioni;
  • comunica tali informazioni a terzi al di fuori del rapporto professionale o della funzione ricoperta;
  • raccomanda o induce altri a compiere operazioni di compravendita su strumenti finanziari.

Questo tipo di reato viene configurato nella più ampia classificazione di abuso di informazioni privilegiate (“market abuse”).

Ma cos’è un’informazione privilegiata?

L’informazione privilegiata è un’informazione di carattere preciso, che non è stata resa pubblica, concernente, direttamente o indirettamente, un’emittente di strumenti finanziari. Informazione che, se resa pubblica, potrebbe influire in modo sensibile sui prezzi di tali strumenti finanziari.

Un soggetto (il cosiddetto “insider”) può entrare in possesso di informazioni privilegiate in diversi modi: partecipare al capitale di una società, essere membro di organi di amministrazione, direzione o controllo, esercitare una funzione pubblica oppure ricoprire anche una professione particolare con la quale entra a stretto contatto con una determinata realtà aziendale.

Normativa

Per garantire che i mercati finanziari funzionino correttamente, è essenziale proteggere la loro integrità e promuovere la fiducia degli investitori. Gli abusi di mercato, come l'insider trading, minacciano questa fiducia perché, quando alcuni individui utilizzano informazioni privilegiate per trarre vantaggio economico, minano il corretto funzionamento del mercato stesso.

Negli Stati Uniti, il reato di insider trading è stato introdotto nel 1930, mentre in Europa è stato regolamentato più tardi, negli anni Ottanta e Novanta

In Italia, la legislazione ha affrontato l'insider trading con il “Testo Unico della Finanza”. In particolare, per contrastare il fenomeno, la legge richiede agli emittenti quotati di comunicare al pubblico le informazioni privilegiate. In aggiunta, stabilisce che i soggetti coinvolti nel processo decisionale aziendale devono rivelare le loro operazioni finanziarie, mentre coloro che effettuano ricerche o valutazioni devono divulgarle correttamente e dichiarare eventuali conflitti di interessi.

La Consob è l'organismo che gestisce le sanzioni per l'insider trading in Italia, con poteri di richiedere informazioni, condurre ispezioni e imporre multe e reclusione per coloro che commettono abusi di informazioni privilegiate. 

Le leggi penali che regolamentano l'insider trading variano da paese a paese, ma spesso prevedono sanzioni penali per coloro che sono trovati colpevoli di questa pratica. In Italia, negli ultimi anni, sono state inasprite le pene per le condotte criminose degli insider "primari" punite con la reclusione da uno a sei anni e con la multa fino a 3 milioni di euro (il giudice può poi aumentare l’ammontare della multa fino al triplo o fino al maggiore importo di dieci volte il prodotto o il profitto conseguito dal reato). 

Alcuni casi emblematici

Recentemente abbiamo raccontato la storia della grande depressione (La grande depressione: racconto del crollo finanziario più importante della storia), un evento tanto complesso quanto significativo per la storia dei mercati finanziari.  Nell’analisi di tale storia abbiamo cercare di analizzare tutte le dinamiche che hanno portato al crollo della Borsa di New York. Ovviamente, per non dilungarci troppo, ci sono alcuni aspetti che sono tralasciati. Uno di questi è la diffusa pratica di insider trading messa in atto da numerosi operatori.

Un esempio emblematico è il caso di Albert H. Wiggin

Dopo il crollo di Wall Street del 1929, emerse che Wiggin, il rispettato capo della Chase National Bank, aveva venduto allo scoperto più di 40000 azioni della propria società. Utilizzando una società di proprietà della sua famiglia per nascondere le operazioni, Wiggin accumulò una posizione che in realtà gli conferiva un interesse diretto nel far fallire la sua azienda! 

Dopo il crollo del 1929, quando molti investitori diversi liquidarono contemporaneamente le proprie posizioni sulle azioni della Chase National Bank, Wiggin guadagnò legalmente oltre 4 milioni di dollari. Oltre ai profitti ottenuti dalla vendita allo scoperto delle azioni della propria azienda, Wiggin aveva anche accettato una pensione di 100.000 dollari all'anno a vita dalla banca.

Il comportamento di Wiggin e di altri banchieri di alto profilo divenne di dominio pubblico. Attraverso citazioni e udienze, il procuratore di New York evidenziò la condotta legale ma eticamente discutibile delle banche e dei loro dirigenti.

Wiggin non subì conseguenze legali dirette per le sue azioni. Continuò a ricevere una pensione annuale dalla banca fino alla sua morte nel 1932. La sua reputazione, tuttavia, fu macchiata dalla rivelazione dei suoi affari finanziari discutibili.

Wiggin non fu l'unico attore corrotto in quel periodo; proprio per questo motivo si decise di intraprendere un iter normativo per regolamentare tale reato. Il Securities and Exchange Act del 1934 fu approvato in parte come risposta alla diffusa corruzione emersa dopo il crollo. Tale atto era inteso per aumentare la trasparenza nei mercati finanziari e ridurre gli incidenti di frode o manipolazione.

Un secondo caso di insider trading molto noto ma più recente riguarda il trader statunitense Ivan Boesky.

Non conosco nessuna commodity che valga quanto l'informazione” così lo spregiudicato Gordon Gekko, nell’intramontabile film Wall Street di Oliver Stone, impartiva, ad un ingenuo Bud Fox la lezione numero uno per fare soldi. Una curiosità è che il personaggio di Gekko si ispirava proprio allo speculatore Ivan Boesky. Ma chi era Boesky?

Negli anni ottanta, Boesky era una figura di spicco nel settore finanziario, noto per i suoi successi nel mondo della borsa e della finanza. Lavorando come specialista in operazioni di arbitraggio con una spiccata competenza per le operazioni di M&A (fusioni ed acquisizioni) accumulò una fortuna stimata a circa 200 milioni di dollari scommettendo sulle acquisizioni societarie e le fusioni. Il successo crebbe al punto da finire sulla copertina del TIME e ricevere l’appellativo di "Ivan il Terribile".

Ivan Boesky cessò di essere un eroe e diventò un galeotto il giorno che la SEC scopri che i grandi guadagni generati erano viziati dal fatto che Boesky otteneva informazioni privilegiate poco prima che le operazioni venivano annunciate in modo tale da anticipare il mercato. Tali informazioni gliele forniva Dennis Levine, un banchiere d’investimenti della Drexel Burnham Lambert. Assieme ai complici, tra i quali Michael Milken, il re dei “junk bonds”, Boesky fu costretto a pagare centinaia di milioni di dollari di multa e scontare un anno e mezzo di prigione. La Drexel Burnham Lambert andò in bancarotta e Wall Street subì ingenti perdite. 

Nel novembre 1986 Boesky si dichiarò colpevole di manipolazione di titoli e accettò di cooperare con la SEC nella sua indagine in corso. In cambio di clemenza, permise alla SEC di registrare segretamente le sue conversazioni con vari insider aziendali e specialisti in acquisizioni, tra cui il trader di obbligazioni spazzatura Michael Milken. 

Conclusioni

Gli "insider trader", come abili giocatori di poker, hanno accesso a carte segrete che influenzano il destino delle azioni su cui investire. Questi insider possono essere dirigenti aziendali, azionisti influenti o persino semplici impiegati che hanno accesso a informazioni riservate non disponibili al pubblico.

Mentre il mercato finanziario continua a essere luogo di opportunità e sfide, l'insider trading rimane un'ombra che minaccia l'integrità e l'equità del gioco. In un mondo dove la trasparenza e l'equità sono le fondamenta della fiducia degli investitori, combattere l'insider trading è cruciale per mantenere un ambiente di gioco leale per tutti i partecipanti. Si capisce quindi il perché combattere tale illecito è la prerogativa delle autorità di vigilanza sui mercati finanziari. 

Negli ultimi anni, oltre ai metodi tradizionali per contrastare l'insider trading, abbiamo visto emergere anche metodologie basate sull'intelligenza artificiale per identificare potenziali pratiche scorrette. È affascinante osservare come la normativa e le tecniche di sorveglianza evolvano per adattarsi al contesto tecnologico in continua evoluzione. È probabile che nel futuro vedremo una maggiore integrazione di queste tecnologie innovative nei sistemi di regolamentazione finanziaria, garantendo una maggiore trasparenza e conformità nel mercato. 

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.

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Davide Berti, consulente finanziario

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