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Tempo di lettura: 9 min
Attualmente in Italia, la figura del consulente finanziario è ancora poco conosciuta. Le persone, infatti, non sanno di preciso che cosa effettivamente faccia un consulente e soprattutto non sanno quali sono gli elementi valutativi più importanti per i clienti nel momento in cui ne hanno uno.
Per consulente finanziario non intendo il dipendente della banca che propone ai propri clienti i prodotti finanziari dell’istituto finanziario che gli dà lo stipendio e non intendo neanche una persona che lavora con una mandante ed è remunerata in funzione del prodotto collocato, quindi ha un evidente conflitto di interesse. Parlo invece di chi lavora o in consulenza tramite una mandante (quindi ha un’assenza di conflitto di interesse perché la sua remunerazione è solo ed esclusivamente in funzione del capitale investito) oppure di un consulente finanziario indipendente.
La figura del consulente finanziario descritto nelle ultime due casistiche non è particolarmente nota nel panorama italiano e molto spesso i clienti non sanno quali sono gli step della giornata lavorativa di un consulente. In sostanza: ma cosa fa tutto il giorno un consulente finanziario?
Cosa intendo per team? Non parlo dei colleghi della banca oppure dell’assistenza clienti presente nella banca stessa unita al materiale di “supporto” che in realtà è promozionale ed è proposto dalla banca stessa. Parlo di persone pagate di tasca propria dal consulente che hanno come unico obiettivo massimizzare la qualità del servizio offerto e forniscono al consulente la potenzialità di aumentare, senza ridurre la qualità, il proprio bacino clientelare.
Cerchiamo di capire insieme perché allora un team sia necessario (per i clienti) se vogliono ricevere un servizio di qualità.
Mi spiego meglio: durante una tipica giornata/settimana lavorativa, il consulente finanziario dovrebbe (sottolineo il condizionale) ricavare tempo per seguire e implementare tutti i seguenti elementi:
Il professionista deve quindi studiare e tenersi aggiornato per migliorare giorno dopo giorno le proprie competenze a 360 gradi (sono le competenze che il cliente paga. E’ importante che siano sempre migliorate ed affinate).
Per ovvi motivi, nessuno vorrebbe avere un pelandrone e un nulla facente a gestire i propri risparmi, ma tutti vorrebbero avere un professionista dinamico, competente, pratico e sempre presente a rispondere ai propri bisogni ed esigenze.
In questo secondo caso, il consulente avrà interesse a che i clienti vengano gestiti in modo accurato mentre sarà spinto e sempre incentrato sull’acquisizione di nuova clientela.
Ovviamente ciò comporta che il consulente dedichi una parte della giornata a sentire nuove persone parlando con loro, considerato che questo interscambio è un elemento fondamentale per il benandare della sua attività.
Quanto sopra elencato non per quantificare il lavoro del consulente finanziario, ma per fare capire che le attività che lo stesso pone in essere sono tante e si ripetono con cadenza giornaliera. È indubbio che tutte queste, nel momento in cui deve lavorare e strutturarsi per portare avanti l’attività autonomamente, non sono facili da gestire in contemporanea, perciò ci sarà qualche attività che avrà la precedenza e qualche altra che invece verrà lasciata indietro, o comunque a cui verrà data minor attenzione.
In particolare, le attività che il consulente non potrà lasciare mai indietro (pena la non continuazione della sua attività sono):
Oltre a queste inderogabili attività il consulente dovrà dedicare il tempo restante alle altre 4 su 7 (vedi sopra) attività rimanenti. E tra queste, egoisticamente, sceglierà:
Analizzando la prospettiva del cliente già acquisito, i punti più importanti e fondamentali saranno:
Ovviamente, dall’analisi che ho fatto, questi ultimi due elementi sopra menzionati sono quelli che un consulente finanziario, durante la giornata lavorativa, egoisticamente lascia indietro. E questo non è quello che si aspetta il cliente che è stato acquisito, considerato che dal suo punto di vista sono i più importanti.
Onestamente, chiunque, chiamato a scegliere, avrà considerazione prima delle proprie tasche rispetto a quelle di qualcun altro. E’ un fatto certo. Prima lo si comprende e lo si accetta, prima ci si riesce a destreggiare in modo più efficace ed efficiente nella vita.
Serve per essere un supporto all’attività del professionista e per aiutarlo a fornire un servizio più efficace ed efficiente alla sua clientela.
Il team è fondamentale per supportare il consulente in tutte le sue attività giornaliere, in modo tale da liberargli tempo utile a gestire, com’è giusto che sia, il portafoglio dei clienti che gli hanno già dato fiducia. Il tempo gli servirà anche per concentrarsi sulla cura dell’immagine che vuole proporre ai prospect per aumentare il suo bacino clientelare. Avere il supporto di un team, è importante per dare la possibilità al consulente di avere una presenza forte e incisiva su tutte le aree che caratterizzano la sua attività tra cui, ovviamente, anche l’aggiornamento, il mantenimento e la gestione della clientela già esistente.
Per questo motivo si può considerare “necessario” un valido gruppo di lavoro perché i singoli che lo compongono, ognuno con le loro peculiarità, rendono scorrevole l’attività del consulente da un punto di vista burocratico e amministrativo (gestione dell’agenda e gestione contabile), nella creazione di contenuti ed eventualmente nell’organizzazione di eventi, nel reperire risorse importanti di aggiornamento utili al consulente stesso... etc.
Grazie al “suo team” il consulente può o quantomeno cerca, di essere aggiornato e coordinato su tutte le attività che caratterizzano la sua giornata lavorativa!
La lettura di questo articolo può essere utile non solo per i clienti, ma anche per gli altri consulenti finanziari.
I primi possono rendersi conto se il proprio consulente è una persona che lavora in solitaria, oppure se collabora con un team di persone che, ovviamente, sono un investimento per il consulente stesso ma soprattutto gli permettono di fornire un servizio di maggiore qualità dedicando più tempo alla gestione dei portafogli dei propri clienti.
I secondi, invece, possono comprendere effettivamente quanto sia rilevante avere a supporto qualcuno che li aiuti nella gestione della propria attività considerato che da soli non è possibile raggiungere numeri molto importanti di clientela, di conseguenza, o si sceglie di non introitare più denaro (scelta che difficilmente viene considerata) o si cerca di guadagnare di più acquisendo nuova clientela, rischiando, allo stesso tempo, di perdere quella già esistente perché non soddisfatta del servizio offerto.
Per concludere ho il piacere di ringraziare il “mio team” di lavoro, composto da parsone che ogni giorno mi aiutano a fornire un servizio sempre migliore a tutti i miei clienti e contribuiscono alla cura della mia immagine come professionista.
Quindi un grande grazie a:
Spero che questo contenuto ti sia stato utile, se ci fossero domande e dubbi non esitare a contattarmi, ti ringrazio per l’attenzione.
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