“Alla pensione ci penserò poi... intanto ci andrò tra moltissimi anni...” Questo è il ragionamento giusto per garantirsi una vecchiaia finanziariamente difficile.
Uno tra i servizi che offro come consulente finanziario è quello riguardante la previdenza complementare.
In sostanza non è altro che un accantonamento di denaro che serve a colmare il gap previdenziale che abbiamo: le pensioni saranno troppo basse e di certo le percepiremo sempre più in età avanzata.
Per i millenials le stime sono oltre i 70 anni.
Per risolvere questa situazione bisogna attivarsi il prima possibile. Iniziare ad accantonare denaro a fini previdenziali qualche anno prima del raggiungimento dell’età pensionabile, non ha senso dal punto di vista previdenziale (ne ha solo dal punto di vista di risparmio fiscale, lo vedremo dopo).
Una domanda lecita a questo punto potrebbe essere: "ok, ma perché devo accantonarli in un fondo pensione? Quali sono i vantaggi?"
I vantaggi
I vantaggi sono molteplici. Tra questi spiccano sicuramente questi 4:
1) Deducibilità
I versamentia fondo pensione sono interamente deducibili fino ad un massimo di 5.164,57€ annui. Cosa vuol dire? Significa che per tutti i lavoratori (ad eccezione dei p. iva forfettari che non possono dedurre) vi è un vantaggio fiscale non indifferente. Poniamo ad esempio il caso di una persona che versa esattamente il massimale pari a 5.164,57€ euro annui ed ha una aliquota marginale irpef pari al 38%. Ogni anno il risparmio fiscale lordo è pari a di ben 1963€. In 35 anni avrà accantonato 180.760€ e nel mentre avrà avuto un risparmio lordo in tasse, pari a ben 68.705€.
Alla data di uscita sui contributi versati, di cui ha goduto della deducibilità, pagherà un costo di uscita che va dal 15% fino al 9%, a seconda degli anni di permanenza.
Qui sotto trovi la tabella relativa ai versamenti e ai risparmi fiscali netti (risparmio fiscale di oggi – costo di uscita quando si esce dal fondo pensione) rispetto a tutte le aliquote irpef (per conoscere la tua basta che tu legga il lordo della tua busta paga e così comprendi in quale rientri).
Aliquote IRPEF | 23% | 25% | 35% | 43% |
Riservato a fasce di reddito | 0-15.000 € | 15.001-28.000 € | 28.001-50.000 € | >50.001 € |
Versamento massimo deducibile | 5.164,57 € | 5.164,57 € | 5.164,57 € | 5.164,57 € |
Risparmio fiscale | 1.187,85 € | 1.297,14 € | 1.807,60 € | 2.220,77 € |
Costo di uscita massimo | 15% | 15% | 15% | 15% |
Costo di uscita minimo (>35 anni di permanenza) | 9% | 9% | 9% | 9% |
2) Tassazione agevolata sulle plusvalenze.
Il capital gain (ovvero le tasse che paghi quando hai fatto un investimento profittevole negli strumenti finanziari) è solitamente pari al 26% per i fondi di investimento, azioni, obbligazioni etc., mentre per i fondi pensione corrisponde al 20%. Dato che l’investimento è a lungo termine, il guadagno sarà molto alto in percentuale (se il fondo pensione è un buon fondo). Pagare il 6% in meno di tasse è un bel risparmio.
Per avere maggiori informazioni sulla tassazione degli strumenti finanziari guarda il mio articolo: “La tassazione degli strumenti finanziari”.
3) Non puoi cedere alle emozioni e disinvestire.
Eh sì, per molti il fatto di non poter toccare quel denaro quando vogliono è un tasto dolente, ma se ci rifletti in verità è un vantaggio. Come già avrai compreso leggendo i miei articoli, il rendimento dell’investitore medio è sensibilmente minore di quello che avrebbero ottenuto lasciando semplicemente il denaro investito in un portafoglio efficiente, senza fare assolutamente nulla.
A proposito di questo guarda il mio articolo intitolato: “Il rischio del market timing, quanto può essere dannoso per il tuo patrimonio”.
Questo secondo me è il vantaggio più grande. In verità poi non è proprio corretto dire che il denaro non è prelevabile fino al momento della pensione di vecchiaia. Le condizioni in cui si può avere accesso anticipatamente alle somme versate nel fondo pensione sono queste:
- Spese sanitarie gravi (fino al 75% delle somme versate);
- Spese per ristrutturazione o acquisto casa (fino al 75% delle somme versate);
- Esigenze personali non da giustificare o motivare (fino al 30% delle somme versate);
- Riscatto totale nel caso di: morte del contribuente, invalidità permanente superiore al 66%, altri casi previsti dallo statuto.
4) Impignorabilità ed insequestrabilità.
Se il titolare del fondo pensione avesse numerosi creditori, questi non potrebbero soddisfarsi su quel capitale. Al massimo potrebbero aggredire un quinto della rendita generata in fase di erogazione poichè la rendita derivante da fondo pensione è assimilabile alla rendita da lavoro. È un grande vantaggio anche se non è proprio un utilizzo classico del fondo pensione.
Per approfondire meglio sulle effettive potenzialità che ha un accumulo del capitale nel tempo, leggi l’articolo: “Accantonamento pensionistico: comparti, obiettivi ed esempio chiaro”.
Ti consiglio inoltre di leggere anche l’articolo: “Fondo pensione: quante tipologie ne esistono? Quale conviene?”.
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