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Molto spesso durante la nostra vita quotidiana, sentiamo parlare nei telegiornali o leggiamo sui quotidiani la parola “mercato finanziario”. Ma che cosa si intende esattamente con questo termine così astratto ma allo stesso tempo così concreto?
Il mercato finanziario è il luogo dove avviene la contrattazione e lo scambio degli strumenti finanziari. Vi sono diverse tipologie di strumenti e questi danno vita a differenti mercati a seconda della tipologia che viene presa in considerazione.
Generalmente gli strumenti finanziari vengono divisi in quattro macrocategorie:
Tramite le azioni si acquista una “fetta” dell’azienda prescelta. L’investitore compra capitale di rischio per ottenere in futuro un possibile guadagno potenziale, derivante dall’apprezzamento in conto capitale dell’azione stessa e dei dividendi staccati. I guadagni possono essere potenzialmente alti ma possono anche portare alla totale perdita del capitale.
Vantaggio e svantaggio dell’apprezzamento in conto capitale di un’azione: l’apprezzamento in conto capitale che può avere un’azione è tendenzialmente illimitato (grosso potenziale guadagno) ma allo stesso tempo vi è la probabilità di svalutare o perdere l’intero capitale se la società selezionata non dovesse andare bene.
Per approfondire questa tematica leggi il mio articolo dal titolo: “Azioni: cosa deve sapere un investitore”.
Le obbligazioni sono prestiti di denaro che vengono fatti dall’investitore all’azienda o allo Stato in cambio del riconoscimento di un tasso di interesse. Il tasso di interesse è tanto più alto quanto più è rischioso l’ente a cui si è prestato il denaro. Il rendimento delle obbligazioni è dato dalla cedola e l’investitore che compra/vende obbligazioni sul mercato può avere un apprezzamento in conto capitale in funzione dell’andamento sia dei tassi sia dell’azienda sottostante.
Bisogna tenere a mente che l’obbligazione è direttamente collegata al sottostante, ovvero al soggetto al quale si prestano i soldi: se il sottostante dovesse fallire, non è scontato che vi sia la restituzione del capitale.
Il rischio connesso alla sottoscrizione di obbligazioni verso lo Stato viene definito rischio emittente o rischio paese. Questo rischio è più lieve rispetto al rischio specifico collegato alle azioni, ma allo stesso tempo ha un rischio intrinseco.
Per approfondire questa tematica leggi il mio articolo dal titolo: “Obbligazioni: le cose importanti che un investitore deve sapere”.
Gli strumenti derivati sono strumenti molto complessi e molto rischiosi e per questo sono prevalentemente utilizzati dagli operatori professionali. Permettono di essere utilizzati a leva e con finalità speculative. Molto spesso vengono utilizzati dagli investitori con la finalità di copertura.
Il consiglio è di concentrarsi su strumenti più semplici e con maggior possibilità di successo poichè servono approfondite competenze per riuscire a gestirli con maestria.
Per approfondire questa tematica leggi il mio articolo dal titolo: “I derivati: tutto quello che un investitore dovrebbe sapere”.
I fondi comuni e gli ETF sono una tipologia di strumenti finanziari che contengono al loro interno una molteplicità di azioni e/o obbligazioni e per questo motivo hanno un effetto benefico per il portafoglio dal punto di vista della diversificazione. I guadagni che derivano dall’acquisto di un fondo o di un ETF sono dati dall’apprezzamento in conto capitale e da eventuali cedole pagate.
È improbabile che con la sottoscrizione di questi strumenti finanziari si arrivi ad una perdita completa del capitale poichè la diversificazione è elevata. Permane però un rischio sistemico in quanto la volatilità del valore del fondo comune (NAV) o dell’etf varia nel tempo, in funzione dell’andamento del mercato e del paniere di titoli che lo compongono.
Per approfondire questa tematica leggi il mio articolo dal titolo: “I fondi comuni di investimento: cosa sono, tipologie, vantaggi e rischi”.
Non è facile, soprattutto se si hanno scarse competenze in ambito finanziario, selezionare quali fra i tanti strumenti finanziari siano buoni o nocivi per il proprio portafoglio. Tuttavia si può dire che la possibilità di errore nella quale un investitore può incorrere sottoscrivendo fondi comuni o ETF è più bassa rispetto a quella che potrebbe raggiungere selezionando singole azioni o obbligazioni sul mercato.
È consigliato investire la parte prevalente del patrimonio in fondi comuni ed ETF perché così facendo si ha la tranquillità di avere un’ottima diversificazione, un annullamento matematico del rischio specifico e una più improbabile perdita del capitale.
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