Hai dubbi sull'efficienza o la pianificazione del tuo portafoglio di investimenti? Clicca qui e compila il modulo!
Se vuoi rimanere aggiornato sui contenuti finanziari in tempo reale seguimi sulla mia pagina instagram!
Difficoltà:
Tempo di lettura: 5 min
Indebitarsi è una della più grandi paure degli italiani e tale paura è condivisibile per tutti i debiti cattivi. Esiste d’altra parte il debito definibile come debito buono, una tipologia di debito che se utilizzata può permettere una crescita importante.
“Debito” è la parola che nella testa di molti italiani fa scattare un campanello d’allarme; è corretto allarmarsi ogni volta che si sente tale parola? Spoiler: la maggior parte delle volte si; non si deve mai fare di tutta l’erba un fascio ma ciò che è certo è che con il debito si deve prestare molta attenzione.
In questo articolo andrò ad approfondire la differenza tra “debito buono” e “debito cattivo”, focalizzandomi su esempio pratico di “debito cattivo”, esempio calzante per moltissime famiglie italiane.
Ma andiamo con ordine. Cos’è il debito? Un debito consiste in una somma di denaro o un bene che un soggetto (debitore) deve ad un altro (creditore) per estinguere un'obbligazione.
Se Carlo presta del denaro a Luca si va a creare un debito tra le due controparti; in particolare, in questo caso, Luca ha un debito nei confronti di Carlo, debito che corrisponde alla somma prestata più eventuali interessi.
I problemi di chi si indebita spesso sono due:
Da questi due problemi deriva la fobica paura popolare nei confronti del debito, paura che reputo abbastanza sana nella maggior parte dei casi in quanto preserva una persona da scelte finanziarie e di vita potenzialmente disastrose.
Ma c’è un però: il debito può essere un grandissimo alleato se sai come valutarlo e come usarlo. Basti pensare infatti che la maggior parte delle grandi imprese nascono dal debito e che le redditività più alte negli investimenti provengono dal debito. A questo punto ti chiederai: “Come è possibile che il debito sia così criticato?”.
Arriviamo al fulcro dell’approfondimento e cerchiamo di distinguere il debito “buono” dal debito “cattivo”:
Il debito cattivo è il denaro richiesto per comprare oggetti o esperienze inutili alla propria crescita personale e sviluppo di vita/professionale. L’esempio di chi si indebita per fare le vacanze o per comprarsi un orologio/auto è esemplificativo di quello che è il debito cattivo.
D’altra parte troviamo il debito buono, ossia il denaro richiesto per comprare oggetti, esperienze, tempo o formazione particolarmente utili alla propria crescita personale e professionale. Ha quindi senso se l’utilizzo del debito è funzionale alla crescita dell’azienda di cui sono socio o all’acquisizione di competenze che porteranno sviluppo, anche monetario, nel tempo.
Il debito buono è quindi quella forma di debito da prediligere dal momento che il denaro preso in prestito ha una funzione fondamentale per la crescita personale, professionale o aziendale.
Il debito buono, come ogni forma di debito, prevede il pagamento di interessi sul capitale preso in prestito e tali interessi possono essere più o meno alti. Se io uso del debito devo necessariamente avere buone probabilità di ottenere un risultato tale per cui la redditività che mi genera quell’investimento (che sia un corso di formazione, un investimento finanziario, un immobile o altro) sia maggiore degli interessi che pagherò ai miei creditori.
Inoltre compiendo un’azione di questo tipo si va incontro ad un rischio poiché si ha incertezza nella riuscita dell’operazione: si potrebbe non riuscire a superare l’esame finale del master, l’immobile che si vuole acquistare potrebbe svalutarsi o gli investimenti finanziari potrebbero contrarre delle perdite. Di conseguenza, non ci si deve accontentare di un rendimento atteso pari o di poco superiore al costo per interessi del debito ma la differenza di redditività necessita essere razionalmente marcata.
Contrapposto al debito buono troviamo il debito cattivo; tale tipologia di debito può essere finanziariamente disastrosa se non usata consapevolmente. Senza girarci troppo intorno farò un esempio pratico di “debito cattivo”, esempio in cui molti giovani lavoratori potrebbero ritrovarsi.
Mario, lavoratore dipendente di 30 anni con un reddito di circa 1500 euro al mese vuole comprarsi la macchina nuova. Lavora da qualche anno ma i costi per vivere non sono bassi; tuttavia, con parsimonia e fatica, il giovane si è riuscito a mettere da parte sul suo c/c bancario 15.000€ nei primi 10 anni di lavoro.
Sfortunatamente, l’auto che aveva da diversi anni si rompe e Mario deve sostituirla in qualche modo. Anziché propendere verso un’auto usata, con costi contenuti sia di acquisto che di mantenimento (ad esempio 10.000 euro iniziali e 1.000 euro annui di costo), l’interesse di Mario propende verso il nuovo modello di BMW/Mercedes/Audi che costa circa 35.000€ ed ha un onere di mantenimento di circa 2000€ annui. Non avendo quella disponibilità, l’unico modo per comprarla è un finanziamento al 12% annuo “gentilmente” proposto dalla finanziaria a cui si è rivolto; questa seconda opzione prevede inoltre l’anticipo di 12.500€. L’immagine che segue mostra i dettagli dell’operazione di finanziamento.
Comprando l’auto nuovo più costosa, il risultato finanziario di Mario sarà una rata di 390€ al mese per 7 anni ed un costo per interessi di oltre 10000€ portando il costo totale dell’auto ad euro 45000€.
Nella tabella che segue vediamo nel giro in 7 anni quale sarebbe la differenza monetaria tra le due alternative al fine di evidenziare come l’acquisto dell’auto sopra le proprie possibilità sia un lampante esempio di debito cattivo.
Auto nuova/sopra le proprie possibilità | Auto usata/adeguata al reddito | |
Costo d’acquisto | 35.000€ | 10.000€ |
Costo di mantenimento in 10 anni | 2.000€ x 7 = 14.000€ | 1.000 x 7 = 7000€ |
Valore residuo | 15.000€ | 5.000€ |
Costo del debito | 10.000€ | 0€ |
La differenza di capitale dalle due operazioni è quindi di ben 32.000€
La scelta finanziaria di indebitamento di Mario lo ha quindi portato a spendere in 7 anni una cifra pari ad oltre il doppio dei risparmi che si è messo da parte nei 10 anni precedenti. Una scelta errata di utilizzo del debito lo ha quindi portato a ridurre sensibilmente i risparmi che avrebbero potuto dargli una maggiore serenità nella vecchiaia e nella vita in generale.
Dall’esempio proposto sul debito cattivo e dalla definizione di debito buono avrai compreso come la scelta se indebitarsi o meno sia molto delicata e necessiti di un’attenta ponderazione.
I ragionamenti fatti valgono per gran parte delle situazioni che implicano l’accensione di un mutuo o la richiesta di un finanziamento; differenti sono i ragionamenti da fare circa l’utilizzo del debito per l’acquisto di un immobile in cui vivere, ragionamenti trattati in un articolo a cui ti rimando. (Compro casa o vado in affitto? Tutti gli elementi da considerare prima di prendere un’importante decisione).
Prima di compiere ogni decisione che implichi l’utilizzo di denaro preso a prestito, ricordati di valutare al meglio tutte le caratteristiche dell’operazione, partendo dal capire se si tratta di debito buono o debito cattivo e arrivando a valutare oggettivamente il costo degli interessi nel tempo.
Spero che questo articolo possa averti chiarito le idee circa il debito.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.
Hai dubbi sull'efficienza o la pianificazione del tuo portafoglio di investimenti? Clicca qui e compila il modulo!
Se vuoi rimanere aggiornato sui contenuti finanziari in tempo reale seguimi sulla mia pagina instagram!
Appurato che investire secondo delle solide basi può diventare oltre che una garanzia (sul proprio capitale) anche grande vantaggio (in termini di guadagno sul lungo termine) come possiamo effettivamente iniziare a farlo? Costruire un portafoglio richiede prima il conoscere con cosa lo si può comporre. Studiamo assieme tutti gli strumenti finanziari che il mercato ci offre, i vantaggi e gli svantaggi di ognuno e come questi influenzino le caratteristiche del nostro portafoglio.
Warren Buffett è uno degli investitori più conosciuti al mondo che, nel corso di decenni di investimenti, ha costruito una vera e propria fortuna grazie alla tecnica del value investing. In questo approfondimento vedremo il metodo con il quale investe uno dei più grandi al mondo cercando di...
Vivere di rendita è il sogno di moltissime persone, obiettivo raggiungibile mantenendo le proprie spese ed il proprio tenore di vita grazie al capitale cumulato nel tempo e ai frutti che ne derivano. Scopo di questo approfondimento è provare a capire se con un milione di euro si riuscirebbe a...
Con il termine inflazione si intende l’aumento generalizzato del livello dei prezzi che va a ridurre il potere d’acquisto delle famiglie. Il termine inflazione è tornato di uso quotidiano a partire dal 2021, in seguito all’aumentare del livello medio dei prezzi causato delle politiche monetarie...
Orizzonte temporale e profilo di rischio sono due elementi fondamentali che ogni risparmiatore deve considerare nella scelta dei propri investimenti. Con orizzonte temporalesi intende il periodo di tempo durante il quale si intende rinunciare alle proprie disponibilità per investirle e ottenere una...